mercoledì 24 giugno 2015

L'ordinazione Presbiterale...... per saperne di più!!!!!

Molti di noi condividono momenti di gioia e dolore con parroci, suore e
frati; ma quanti conoscono il percorso che li ha portati ad essere religiosi? Dopo la vocazione, cosa c'è? quali sono le "tappe" che permettono di arrivare all'ORDINAZIONE?
In vista dell'ordinazione presbiterale di fra Massimo Chieruzzi, ecco un breve riassunto delle tappe fondamentali che che portano ad essere un sacerdote; con l'intento di vivere in modo ancora più consapevole questo momento e di condividerne con lui la gioia!

 La vocazione, cioè la chiamata interiore di Dio a seguirlo, è il primo passo di ogni cammino cristiano alla sequela di Cristo in qualunque sua forma (in particolare sacerdozio, vita religiosa, matrimonio). Sulla base di questo assunto, la scelta della vita presbiterale non è un diritto che il candidato può arrogarsi, né un'imposizione a qualcuno da parte di altri: "ogni vocazione cristiana viene da Dio, è dono di Dio" (PDV 35); "la vocazione è un dono della grazia divina e mai un diritto dell'uomo, così che «non si può mai considerare la vita sacerdotale come una promozione semplicemente umana, né la missione del ministro come un semplice progetto personale»". 

Il percorso complessivo prevede in sostanza un duplice cammino, ecclesiale ed accademico, all'interno di 3 contesti istituzionali-organizzativi caratterizzati da vita comune: 

Seminario minore, per i candidati dell'età equivalente alle scuole superiori (14-19 anni). Lo studio è finalizzato al conseguimento di un qualche diploma di maturità (solitamente di orientamento umanista), frequentando la scuola fisicamente all'interno del seminario oppure un istituto esterno, pubblico o privato. Non sono previste tappe ecclesiastiche. Il candidato rimane legato alla propria parrocchia d'origine e alle sue attività pastorali.

Periodo propedeutico, per i candidati che non provengono dal seminario minore. È un'istituzione recente (1992) che trova la sua ragion d'essere nella succitata età avanzata di inizio del cammino. Rappresenta "un periodo di preparazione umana, cristiana, intellettuale e spirituale per i candidati al Seminario Maggiore" (PDV 62). Solitamente ha durata annuale;
Seminario maggiore. Di durata quinquennale, dal punto di vista accademico è finalizzato al conseguimento del baccalaureato (omologo alla laurea civile 3+2) in teologia. In questi anni solitamente il seminarista compie un qualche tipo di attività pastorale (educatore e catechista, animatore liturgico...) che può variare a seconda delle diocesi.

 Durante gli anni del seminario maggiore hanno luogo le tappe ecclesiastiche in vista dell'ordinazione presbiterale: 

Candidatura, al 2° anno, che "manifesta pubblicamente l'orientamento vocazionale di coloro che aspirano al diaconato e al presbiterato, esprime l'accettazione della loro offerta da parte della Chiesa particolare, richiede ai nuovi candidati di applicarsi con rinnovato impegno nel portare a termine la preparazione";

Lettorato, al 3° anno, che tra le altre cose esprime "un rapporto privilegiato con la Parola di Dio attraverso la lectio divina, la preghiera sulla Parola e l'esegesi";

Accolitato, al 4° anno, che esprime "un rapporto privilegiato con l'Eucaristia attraverso la celebrazione eucaristica, l'adorazione e la preghiera contemplativa, la riflessione teologica";

Diaconato, al 5° anno, che "un rapporto sempre più vivo con Cristo Servo, in una onsuetudine di preghiera intensa e profonda, comprendente la recita integrale della Liturgia delle ore, la maturazione di una spiritualità del servizio, nell'assunzione dei tratti essenziali della diaconia di Cristo, specialmente dell'offerta di sé per amore e un'attenzione, in ambito pastorale, ai più piccoli, ai poveri e agli ammalati";

Presbiterato, al 6° anno (con gli studi già terminati)  

Dal punto di vista accademico, terminato il percorso il novello presbitero può continuare gli studi in base alla scelta personale e/o indicazione dei formatori e del vescovo, conseguendo una licenza (altri 2 anni dopo il baccalaureato) e il dottorato (altri 2 anni dopo la licenza).

"O mirabile dignità del sacerdote: nelle sue mani, come nel seno della Vergine Madre, il Figlio di Dio ogni giorno si incarna."

San Francesco d'Assisi

martedì 16 giugno 2015

Quale strada scegliere??? ......per non perdersi all'Università!


La scelta dell’Università è un passo di fondamentale importanza nella propria vita; dovrebbe essere ben ponderata per evitare spiacevoli conseguenze ed enormi perdite di tempo. Purtroppo, spesso questa scelta è fatta frettolosamente in quanto si è talmente concentrati sull’esame di maturità che si perde di vista la situazione generale: più del 30% dei maturandi si preoccupa di quale corso scegliere solo dopo la maturità e quasi il 10% sceglie cosa frequentare proprio all’ultimo minuto. I ripensamenti sono sempre dietro l’angolo e così va a finire che uno studente universitario su 5 cambia il proprio corso di laurea al primo anno di studi, dopo aver passato grossi momenti di sconforto, di angoscia ed in alcuni casi anche di disperazione.
Per evitare tutto questo c’è una sola soluzione: prendersi il tempo dovuto e le giuste considerazioni prima dell’iscrizione al corso di laurea. Innanzitutto è opportuno valutare quali sono le proprie predisposizioni ed interessi, trovando un giusto compromesso tra le passioni e il mondo del lavoro
Oggi esistono numerose opportunità per potersi orientare in modo consapevole:
sono solo alcune delle opportunità messe a disposizione.
Una volta che si hanno le idee più chiare sulla scelta da effettuare, è bene dare anche un’occhiata all’università. Le varie facoltà organizzano sempre delle giornate “porte aperte”, dove professori, ricercatori e laureandi presentano i vari corsi di laurea e rispondono alle domande dei futuri universitari.
 In ogni caso, è bene sottolineare che l’università non rappresenta un fine, ma solo un mezzo: il mezzo per dotarsi di quel bagaglio culturale e per affinare quello spirito di sacrificio e quelle capacità che vi permetteranno di trovare la strada che dovrete percorrere nel corso della vita. 

"Studiare è un'atto di speranza, perchè esprime la nostra fiducia che vi è un significato nelle nostre vite e nelle sofferenze del nostro popolo. E questo significato ci viene incontro come un dono, la speranza di vita" T. Radcliffe

giovedì 11 giugno 2015

E-state con noi.....!!!


 L'estate a Monteripido è un susseguirsi di arrivi e partenze...nuove persone da ogni parte del mondo hanno l'opportunità di conoscersi e stingere amicizia! Un appuntamento che ormai da diversi anni, accompagna le serate nei mesi estivi è quello dei VESPRI. 
Ogni giovedì sera il Convento di Monteripido, offere una bella occasione per pregare insieme, approfondire la conoscenza di San Francesco d'Assisi e vivere un piacevole momento di amicizia e condivisione al fresco del giardino del convento.
 Ecco le testimonianze di alcuni ragazzi che vi hanno partecipato:

"I vespri! Tante memorie intramontabili!
Grazie ai vespri, ho conosciuto un sacco di persone amichevoli la prima notte che sono arrivata. Non dimenticherò mai queste sere passate insieme."

Lizzie Chan
California 

"Quanti bei ricordi!! Un giorno tornerò a Monteripido... L'albero di fichi al centro del giardino sarà già in festa!!! Vi consiglio l'attesa dell'alba sotto le sue dolci foglie!! "

Marcello Greco 
Puglia

mercoledì 3 giugno 2015

"In viaggio verso le bellezze della natura e dell'arte".... la testimonianza di Anna



"Il monastero di Monteripido a Perugia, è molto più di un luogo dove fare laboratori artistici.
Ci torno ogni anno per divertirmi con la stessa curiosità e lo stesso stupore di sempre.
Perugia è vicina! Guido da Cracovia diverse ore dirigendomi verso l'Italia. Lungo il tragitto passo per Trieste, Ravenna, imbocco la Via Adriatica e mi godo il panorama. Attraverso poi gli Appennini percorrendo la vecchia Via Flaminia ed eccomi arrivata al cancello di Monteripido.
Vi invito a trascorrere alcuni giorni in un luogo dove si sperimenta perfetta armonia tra bellezza della natura e  bellezza dell'arte.
Calligrafia, disegno, icone; il silenzio e la mattina la nebbia, la lettura e paesaggi fotografici,il “ritmo" nel monastero e il "ritmo" della città, la meditazione e la scoperta dei tesori artistici - il tutto naturalmente intrecciato.
Un artista contemporaneo, Piero Casentini, allievo di Giotto, dipinse un quadro: San Francesco che protegge con la mano un piccolo uccello, guardandolo con adorazione. La sensibilità e la semplicità di questo  gesto mi sembrava una bella metafora di ciò che sperimentiamo nella concentrazione mentre lavoriamo, disegnando linee e spazi.
Penna, pennello, matita, carboncino ...


Sentitevi liberi a Perugia! Ci vediamo! Buon viaggio!"


Anna Jeziorna
Polonia

martedì 2 giugno 2015

"Ogni angolo di questo edificio potrebbe raccontare qualcosa di me".....la testimonianza di Alessio

Io son quello con gli occhiali!!!!
"Penso di aver fatto più esperienza di vita, di fede, di amicizia, di amore, di gioia, di dolore, ma sopratutto di Pace qui a Monteripido in 2 anni che in tutta la mia vita. Chiamarlo "luogo" secondo me è riduttivo, anche "casa" è un termine riduttivo, Monteripido è qualcosa di più. Potrei dire con sicurezza che la storia della mia vita è profondamente legata a questo posto e che ogni mattoncino e angolo dell'edificio potrebbe raccontare tantissime cose di me, e di chissà quante altre persone! Ho conosciuto è fatto amicizia con ragazzi da tutto il mondo e anche se ho vissuto li solo per due anni mi sento immensamente arricchito e penso che mi abbia fatto crescere molto come persona. I frati sono tutti simpatici e alla mano, e per niente invadenti! adesso mi trovo in un altro collegio in un altra città ma non escludo di tornare a vivere di nuovo "al Monte" (come direbbe un caro amico abruzzese) in futuro, non più come studente ma come lavoratore, chissà!"

Alessio Lo Faro
Sicilia

"Il dono dell'amicizia ".....la testimonianza di Marco

 
Affinché due persone siano amiche, entrambe devono superare le barriere dell'egoismo, aver acquisito la capacità di saper tacere quando è necessario. Di più, saper ascoltare, essere presenti, utili ma senza imporsi, sopportare quando necessario, umili nel dare e chiedere perdono.
Come deve essere una buona amicizia lo indica Gesù Cristo quando ci invita a una maggiore perfezione. Difatti, ci chiede di amare gli altri come noi stessi; di amare anche chi ci maltratta. È un modello d'amore: "Amatevi gli uni gli altri, come Io vi ho amato". (Gv 15,12).


Sì, nell'amicizia cristiana si possono riconoscere uno dei doni più dolci e soavi offerti dall'infinita bontà di Nostro Signore Gesù Cristo. Un dono che per essere autentico deve contenere un amore solido verso Dio che certifichi la ragione della sua esistenza. A queste condizioni l'amicizia sarà un poderoso sostegno e un sollievo alle amarezze di questa vita, per continuare nell'eternità.
L'amicizia, infine, è uno tra i sentimenti più belli perché dona emozioni e complicità nell'assoluta gratuità. Si può camminare accanto e nello stesso tempo crescere insieme pur percorrendo strade diverse, consapevoli dei reciproci bisogni, come dei fiori che hanno necessità della pioggia per aprirsi e mostrare tutta la loro bellezza. Nell'amico c'è sempre un qualcosa di noi, un modo possibile d'essere, un riflesso di una identità che potremo assumere.



“Monteripido per me è stato un luogo importante, dove le culture si incontrano e si conoscono, dove il dono gratuito dell’amicizia fortifica e fa crescere. Il passaggio di Francesco di Assisi è chiaro e netto: l’amore vince su tutto.”

Giuseppe Marco Randazzo
Sicilia