In vista dell'ordinazione presbiterale di fra Massimo Chieruzzi, ecco un breve riassunto delle tappe fondamentali che che portano ad essere un sacerdote; con l'intento di vivere in modo ancora più consapevole questo momento e di condividerne con lui la gioia!
La vocazione,
cioè la chiamata interiore di Dio a seguirlo, è il primo passo di ogni
cammino cristiano alla sequela di Cristo in qualunque sua forma (in
particolare sacerdozio, vita religiosa, matrimonio). Sulla base di
questo assunto, la scelta della vita presbiterale non è un diritto che
il candidato può arrogarsi, né un'imposizione a qualcuno da parte di
altri: "ogni vocazione cristiana viene da Dio, è dono di Dio" (PDV 35);
"la vocazione è un dono della grazia divina e mai un diritto dell'uomo,
così che «non si può mai considerare la vita sacerdotale come una
promozione semplicemente umana, né la missione del ministro come un
semplice progetto personale»".
Il percorso complessivo prevede in sostanza un duplice cammino, ecclesiale ed accademico,
all'interno di 3 contesti istituzionali-organizzativi caratterizzati da
vita comune:
Seminario minore, per i candidati dell'età equivalente alle scuole superiori (14-19 anni). Lo studio è finalizzato al conseguimento di un qualche diploma di maturità (solitamente di orientamento umanista), frequentando la scuola fisicamente all'interno del seminario oppure un istituto esterno, pubblico o privato. Non sono previste tappe ecclesiastiche. Il candidato rimane legato alla propria parrocchia d'origine e alle sue attività pastorali.
Periodo propedeutico, per i candidati che non provengono dal seminario minore. È un'istituzione recente (1992) che trova la sua ragion d'essere nella succitata età avanzata di inizio del cammino. Rappresenta "un periodo di preparazione umana, cristiana, intellettuale e spirituale per i candidati al Seminario Maggiore" (PDV 62). Solitamente ha durata annuale;
Seminario maggiore. Di durata quinquennale, dal punto di vista accademico è finalizzato al conseguimento del baccalaureato (omologo alla laurea civile 3+2) in teologia. In questi anni solitamente il seminarista compie un qualche tipo di attività pastorale (educatore e catechista, animatore liturgico...) che può variare a seconda delle diocesi.
Durante gli anni del
seminario maggiore hanno luogo le tappe ecclesiastiche in vista
dell'ordinazione presbiterale:
Candidatura, al 2° anno, che "manifesta pubblicamente l'orientamento vocazionale di coloro che aspirano al diaconato e al presbiterato, esprime l'accettazione della loro offerta da parte della Chiesa particolare, richiede ai nuovi candidati di applicarsi con rinnovato impegno nel portare a termine la preparazione";
Lettorato, al 3° anno, che tra le altre cose esprime "un rapporto privilegiato con la Parola di Dio attraverso la lectio divina, la preghiera sulla Parola e l'esegesi";
Accolitato, al 4° anno, che esprime "un rapporto privilegiato con l'Eucaristia attraverso la celebrazione eucaristica, l'adorazione e la preghiera contemplativa, la riflessione teologica";
Diaconato, al 5° anno, che "un rapporto sempre più vivo con Cristo Servo, in una onsuetudine di preghiera intensa e profonda, comprendente la recita integrale della Liturgia delle ore, la maturazione di una spiritualità del servizio, nell'assunzione dei tratti essenziali della diaconia di Cristo, specialmente dell'offerta di sé per amore e un'attenzione, in ambito pastorale, ai più piccoli, ai poveri e agli ammalati";
Presbiterato, al 6° anno (con gli studi già terminati)

Dal punto di vista accademico, terminato il percorso il novello
presbitero può continuare gli studi in base alla scelta personale e/o
indicazione dei formatori e del vescovo, conseguendo una licenza (altri 2 anni dopo il baccalaureato) e il dottorato (altri 2 anni dopo la licenza).
"O mirabile dignità del sacerdote: nelle sue mani, come nel seno della Vergine Madre, il Figlio di Dio ogni giorno si incarna."
San Francesco d'Assisi